C’è un’opera d’arte a Foligno affascinante e magica al contempo, una scultura resa ancor più misteriosa dal genio che la realizzò, l’anconetano Gino De Dominicis (1947-1998), il quale schivo alle interviste, non volle mai realizzare un catalogo delle sue opere lasciandole, perciò, avvolte nel mistero.
Un’aurea incantata, quasi fuori dal mondo, è quello che si percepisce varcando la porta d’ingresso dell’ex Chiesa dell’Annunziata. Qui giace la Calamita Cosmica, questo il nome dell’opera, un enorme scheletro umano, realizzato in vetroresina, ferro e polistirolo, lungo 24 metri e largo 4, con gigantesco cranio e becco da uccello (una caratteristica, quest’ultima, consueta nelle creazioni di De Dominicis), che crea un forte e affascinante contrasto con la chiesa settecentesca, il cui volume la cinge, la racchiude e suggella un’affascinante luogo-spazio-tempo, lontano dalla realtà, quasi a voler significare il mistero cosmico, la vita primordiale, gli spazi infiniti e oltre, le vite aliene. Appoggiata, sul dito medio della mano destra, la lunga asta dorata (la calamita) che attrae forze ed energie (aliene, cosmiche o primordiali, ecc.).
Indubbiamente il grande scheletro è una delle creazioni più enigmatiche e controverse dell’arte del 900, realizzata in gran segreto è stata presentata al Magazin di Grenoble nel 1990, è stata esposta nella Reggia di Capodimonte, alla Mole Vanvitelliana ad Ancona, a Milano, a Venezia, al MAC’S Grand Hornu di Bruxelles, a Versailles, al MAXXI di Roma nel 2010, oggi ha finalmente trovato stabile dimora a Foligno.
Grande successo di pubblico per lo scheletrone nella mostra Ytalia: energia, pensiero e bellezza, inaugurata il 02 giugno 2017 a Firenze, presso il Forte Belvedere, in cui sono state esposte circa 150 opere di arte contemporanea. In quell’occasione la grande statua di Gino de Dominicis ha traslocato per un breve periodo nella città fiorentina, riscuotendo l’ammirazione generale e anche dei social network con l’enorme mole dello scheletro che si staglia sullo sfondo di Firenze.